Archivio per beatrice

La libertà del risveglio in Beatrice

Posted in Uncategorized with tags , , on dicembre 4, 2009 by silviared

Regia di Costantino Sammarra e Elisa Ianni Palarchio

Durata: 6.5 min.

Ambientazione: Palazzo Ricci di Rota Greca (CS) 

Lenzuola bianche, pizzo ricamato sulla pelle bianca della donna. Vede la strada che va dal letto alla porta di un palazzo antico e abbandonato, al quale bussare ripetutamente, senza risposta. Come un sogno ricorrente di un alzarsi miracoloso dal letto più volte e cercare in porte sempre più vecchie qualcosa soltanto sporgendosi un po’ e sbirciando per guardare fuori. È lei che bussa alla porta della casa, come si fa quando si aspetta la persona desiderata. A cercare è la stessa donna dantesca, “la gloriosa donna della mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice”.

Il primo momento di sogno e di sonno del film è accompagnato dalla lettura a voce alta della Divina Commedia, dai passi che hanno seguito i lettori di Dante fino ai momenti di silenzio che nel cortometraggio sono coperti dalla voce che ripete: “poi rientro sputando in terra, diffido da qualsiasi imitazione: mi perdo”. Un viatico di alternanza tra luce e buio, tra il candore della ripetizione di un gesto inquisitivo, come quello del rispondere al bussare e la sensazione che emerge dalla corsa della donna di una fuga da sé, dal riposo in solitudine. Il ritmo della colonna sonora assorbe la semplicità della trama e la rende intrigante. È un vero e proprio racconto che sostituisce il percorso dantesco: una porta che non si chiude, uno sgabello rosso di quelli da pianoforti riposto davanti alla cucina, una candela che si spegne al passaggio della donna. Il pizzo sopra il braccio, in un ultimo zoom sul particolare prima dell’ultimo risveglio. L’incuria e l’insicurezza del luogo fisico non sospendono la corsa nella speranza di trovare qualcosa nella luce che attraversi la soglia e che riporti all’interno delle stesse mura. Una sospensione dell’essere in movimento che si riformula come un’essenzialità che supporta i piedi e le gambe. Il poggiare le dita dei piedi prima a mezza punta e poi il piede intero fa sembrare che il percorso sia diretto verso un rafforzamento. La fisicità è forte al pari della speranza nell’eternità della frammentazione in passi veloci che di ogni stanza fanno uno scenario di spazi e di tempi riuniti dall’indifferenziazione della girovaga.

L’illusione della ricerca e la riabilitazione della figura umana si diffondono nella spigolosità delle inquadrature, di qualcuno che anticipa la corsa, un narratore che sa già dove potrebbe essere il vento dello spostamento-scissione dalla staticità e dalla polvere della materia inorganica alla forma viva del corpo umano. Esso è tanto più forte quanto riassorbe il passato nel farsi sinolo, unione indissolubile di volontà e di riaffermazione della dimora interiore. Al di fuori delle sensazioni non c’è palazzo che rassicuri o che  protegga. Il video ufficiale della canzone Beatrice con la regia di Costantino Sammarra e Elisa Ianni Palarchio è risultato vincitore del Murgia Film Festival nel 2007. Oggi si presenta agli occhi dei webnauti su youtube con i due tag Beatrice e Conteugolino, il nome del gruppo che ha dato vita alla canzone.

Silvia Redente